giovedì 22 maggio 2008
Circa un centinaio di Sahariani riacquistano la madre patria El Karkrat (Aousserd)
Circa un centinaio di Sahariani hanno riacquistato, nel corso degli ultimi ventiquattro ore, la madre patria in provenienza dai campi di Tindouf in Algeria, in tre gruppi che comprendono molte persone che hanno partecipate al congresso di Gjijimat, tenuto in dicembre scorso nella regione di Tifariti, al Sahara marocchino. Questo ricongiunti, accompagnati da 20 bambini, sono arrivati nella località frontaliera di El Karkrat (380 km al sud di Dakhla), in risposta all'appello reale "la patria è clemente e misericordiosa" e sulla base della loro convinzione che l'iniziativa marocchina d'autonomia della regione del Sahara sotto la sovranità marocchina offre prospettive promettenti che rispondono alle aspirazioni dei fili della regione alla consacrazione dell'unità ed al rafforzamento dello sviluppo. Fonti sahariane segnalano che altre famiglie si preparano a riacquistare il Marocco tra i prossimi giorni. In dichiarazioni alla stampa, alcuni questi di ricongiunti hanno espresso la loro gioia e la loro felicità di avere riacquistato la madre patria ed il loro sostegno al progetto d'autonomia proposto dal Marocco. Hanno affermato che il loro ritorno alla madre patria si iscrive nel quadro del rinnovo della loro fedeltà a SM il re Mohammed VI, Amir Al Mouminine, una fedeltà che ha sempre legato i loro antenati ed i loro aïeux ai sovrani della dinastia gloriosa alaouite, che esprime la loro gratitudine per l'accoglienza chaleureux che è stata riservata loro. Dopo avere descritto la situazione difficile e disastrosa che sopportano sequestrati dei campi di Tindouf, questi ricongiunti hanno segnalato che la maggioranza del Sahraouis che vive in questi campi attende che l'occasione si presenta per riacquistare la madre patria. In questo senso, hanno chiamato alla rimozione del blocco imposto ai loro parenti sequestrati nei campi di Tindouf, nel sud dell'Algeria, in attesa di permettere loro di trovare i loro. Hanno anche chiamato tutti i Marocchini Sahariani, dove si trovano, a riacquistare la madre patria per vivervi nella dignità, l'unità e la stabilità. Il congresso di Gjijimat aveva espresso la sua adesione alla proposta marocchina per il negoziato di uno statuto d'autonomia nella regione del Sahara. Il congresso aveva espresso il suo sostegno all'approccio seguito dal Presidente del Consiglio reale consultivo per gli affari sahariani (CORCAS) sotto l'egida e l'orientamento benedetti di SM il re Mohammed VI. La CORCAS aveva tenuto, il 17 ed il 18 dicembre a Smara, la sua seconda sessione ordinaria sotto il segno "l'autonomia, una soluzione definitiva per la realizzazione della riconciliazione e di un ritorno nella dignità", durante la quale il suo presidente aveva affermato che il Marocco sta mettendo a punto le disposizioni necessarie per la gestione del ritorno collettivo sequestrati dei marocchini di Tindouf.
martedì 13 maggio 2008
Il Marocco chiama l'ONU ad adottare tutte le misure per evitare qualsiasi nuovo atto di vandalismo di zone archeologiche al Sahara
Il Marocco ha chiamato, lunedì, il segretariato dell' ONU ad adottare tutte le misure necessarie per evitare che si riproducono al futuro gli atti di vandalismo perpetrati da membri del MINURSO in zone archeologiche al Sahara.
Intervenendo allora di una riunione della Commissione incaricata delle questioni amministrative e di bilancio, all' occasione della discussione del bilancio del MINURSO, il rappresentante del Marocco a questa commissione, il sig. Nordine Sadouk, si è anche rammaricato che la relazione del segretario generale non ha fatto menzione di quest'atti di vandalismo commesso da membri della missione onusiana .
Caschi blu che appartengono alla MINURSO avevano deteriorato, si ricorda, una zona archeologica al Sahara, disegnando graffiti su rocce dove appaiono incisioni che rappresentano animali ed umani.
Quest'atto era stato vivamente condannato dal Marocco mentre l' Unesco, da parte sua, aveva annunciato che andava ad inviare al regno una commissione di esperti davanti, in coordinamento con le autorità marocchine, per procedere al restauro delle località interessate.
lunedì 12 maggio 2008
L'ex capo del Minurso sostiene le idee del Sig. Van Walsum che riguardano la questione del Sahara
L'ex capo della missione delle Nazioni Unite al Sahara (Minurso), il sig. Erik Jensen, ha espresso il suo sostegno alle idee dell'inviato personale del segretario generale delle Nazioni Unite, il sig. Peter Van Walsum, secondo le quali "l'indipendenza del Sahara non è un'opzione realistica".
In un'intervista, pubblicata domenica dal giornale arabophone "Al Hayat", il sig. Jensen si è detto convinto che non esista alcuna divergenza tra la posizione del segretario generale dell'ONU, il sig. Ban Ki-moon ed il suo inviato personale che riguarda la questione del Sahara.
"Sono passati cinque anni in questa regione (1993/1998), ma sono sempre da vicino la situazione e mi rallegro di essere giunto alle stesse conclusioni che il Consiglio di sicurezza, che ha firmato la posizione Van di Walsum", ha aggiunto il sig. Jensen, che ha spiegato che "nel corso dell'operazione d'identificazione e dei preparativi della riunione di Huston, si sembra chiaramente che il referendum non sarà un successo".
Non era possibile operare una scelta categorica tra l'indipendenza totale e l'integrazione totale, e ciò per ragioni geopolitiche, ma anche delle ragioni in relazione con la geografia, la natura e l'identità della regione, ha proseguito, che sottolinea la necessità di ricercare un'opzione mediana tra l'indipendenza e l'integrazione.
È importante rilevare che il Consiglio di sicurezza ha precisato che il regolamento deve essere derivato da un consenso, ha detto il sig. Jensen, ricordando che "il Marocco ha presentato un progetto degno d'interesse che mira ad accordare uno statuto di ampia autonomia alle popolazioni sahariane".
Il Sig. Jensen, che ha salutato il "passo coraggioso" superato dal Sig. Van Walsum affermando che l'indipendenza dell'Sahara non è un'opzione realistica, ha sottolineato la necessità di mettere un termine alla situazione attuale ed alle sofferenze delle popolazioni sequestrate nei campi di Tindouf.
Le condizioni di sviluppo economico e sociale per la regione possono essere soddisfatte soltanto dopo il regolamento della questione del Sahara che ipoteca la dinamizzazione del UMA, ha precisato.
Il Consiglio di sicurezza è giunto, nell'ultima riunione, ad una conclusione molto importante, cioè che tutte le opzioni sono state provate senza peraltro per risultare in un risultato, ricorrente alla ricerca di una formula che serve gli interessi della popolazione ed di tutta la regione, ha aggiunto il sig. Jensen.
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